sabato 21 aprile 2018

Convegno "Immigrazione e salute", 12 maggio 2018



IMMIGRAZIONE E SALUTE
I fatti, le domande, le idee

Sabato 12 maggio 2018, ore 10:30 - 13:00
Istituto Stensen, Viale Don Minzoni 25/C, Firenze 


Moderatori: Monica TORALDO DI FRANCIA (Membro del Comitato Nazionale per la Bioetica e Presidente della Sezione Toscana dell’Istituto Italiano di Bioetica) e Jacopo STORNI (Giornalista)

Saluti istituzionali: Maria José CALDES (Direttrice del Cento di Salute Globale della Regione Toscana)

Fenomenologia dell’immigrazione
Gavino MACIOCCO (Dipartimento di Sanità Pubblica, Università di Firenze)

Immigrazione e salute: profili bioetici
Antonio DA RE (Professore ordinario di Filosofia morale, Università di Padova, e membro del Comitato Nazionale per la Bioetica)

Promozione della salute e medicina della prossimità
Giovanni BAGLIO (Istituto Nazionale Salute, Migrazione e Povertà; Società Italiana di Medicina delle Migrazioni)


Ma è vero che i migranti ci portano le malattie? Cosa succede loro dopo che sono arrivati e accolti in Italia? Ecco due ricorrenti domande, a cui vengono spesso date delle risposte sbrigative e emotive, fondate su paure, luoghi comuni e pregiudizi, in mancanza di una reale e corretta conoscenza dello stato dell’immigrazione in corso.

Per dare risposte convincenti a queste e ad altre domande, che riguardano la salute dei migranti, è necessario partire prima di tutto da una corretta informazione sui dati reali del fenomeno migratorio, per poi ribadire il valore etico della tutela della salute sociale e individuale, indipendentemente dal fatto che essi siano o meno cittadini italiani, come ci ricorda l’articolo 32 della nostra Costituzione, di cui ricorre quest’anno il 70° anniversario. Una volta superata la fase emergenziale dell’accoglienza inizia il delicato processo d’integrazione, dove si riscontra un’estrema fragilità, in particolare riguardo alla loro salute mentale e psicologica. Si pone allora il problema e l’interrogativo di quanto le risposte concernenti la formazione degli operatori e l’organizzazione assistenziale siano adeguate, o piuttosto ancora carenti quanto alla proposta e organizzazione di un sistematico piano di intervento mirato.

Nessun commento:

Posta un commento